Un saluto a MARIA GRAZIA FOLLONI
Noi soci eredi dell’ANMIG purtroppo siamo abituati a partecipare alle esequie dei nostri padri e delle nostre madri, dovendoci piegare all’inevitabile ingiuria del tempo, ma rimaniamo attoniti quando dobbiamo accompagnare all’ultimo viaggio uno di noi, per di più un’amica, con la quale abbiamo condiviso tanti anni di impegno nell’associazione e decenni di vita parallela.
Dire che Maria Grazia era un’appassionata in tutto ciò che faceva e quindi anche nella missione dell’associazione, è riduttivo: ne faceva una ragione di vita, legata com’era al ricordo del padre Tristano, che aveva seguito nei lunghi anni della malattia. Usava dire che aveva vissuto giorno per giorno tutte le sue sofferenze, e per questo sentiva così fortemente il dovere di trasmettere ai giovani il messaggio di memoria dei dolori causati dalle guerre, perché non si ripetessero, fino a commuoversi ogni volta che ne parlava.
Il suo impegno nei progetti per i ragazzi era totale e assoluto, nonostante il suo lavoro le lasciasse ben poco tempo libero. Ma non demordeva ed era un vulcano di idee e di iniziative da lanciare, tutte intelligenti e positive, tali da appassionare tutti noi.
Cara Maria Grazia, ci hai lasciati troppo presto e sgomenti di dover continuare il cammino che assieme abbiamo condiviso, ma senza poter contare sul tuo entusiasmo e sui tuoi consigli. La nostra “incredibile masnada”, come avevi soprannominato il nostro gruppo con lo spirito che ci teneva uniti, sarà meno allegra senza di te, ma certamente, anche in tuo nome e per onorare la tua memoria, non ci tireremo indietro e continueremo nel percorso avviato assieme.
Grazie di averci accompagnato fin qui e, come ha detto una nostra socia e amica: “buon viaggio, cara Maria Grazia”.