INTERNATI MILITARI ITALIANI
Alla presenza delle massime Autorità cittadine militari e civili, il 23 novembre 2024, in una semplice ma commovente cerimonia all’Accademia Militare di Modena, alla quale hanno partecipato gli eredi, altri 50 nomi si sono aggiunti a quelli che hanno già ricevuto la Medaglia d’Onore del Presidente della Repubblica.
Grazie all’incessante lavoro del nostro socio Aldo Magnoni e di sua figlia Emma, le biografie di altri 50 IMI, degli oltre 500 dell’area di Montefiorino e non solo, sono state recuperate, ordinate e consegnate alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il riconoscimento della Medaglia d’Onore, conferita agli eredi di quei soldati che vissero quella terribile storia personale, come parte di quella tragedia nazionale per troppo tempo trascurata e dimenticata. ANMIG Modena ha curato la pubblicazione delle biografie di questi nostri Padri nel supplemento del Notiziario.
Mai come quest’anno l’evento è d’attualità, poiché da ora sarà il 20 settembre di ogni anno la Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi della seconda guerra mondiale. Un modo per commemorare il ricordo di militari e civili italiani internati nei campi di concentramento nazisti a causa del rifiuto a collaborare con il nazionalsocialismo dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. La giornata non sarà considerata una solennità civile, ma per unanime consenso di tutti i gruppi parlamentari è avviato l’iter di approvazione dell’apposita legge, che riconosce ai nostri connazionali, che vissero quei terribili momenti, almeno la dignità che allora a loro fu negata. Infatti il 20 settembre del ’43 Hitler, in disprezzo di tutte le norme di diritto internazionale, non riconobbe lo stato di “prigionieri di guerra” ai nostri 650mila soldati, che avrebbe comportato l’applicazione della Convenzione di Ginevra, ma, per umiliarli, lo cambiò in “internati militari”. Questo comportò vessazioni ulteriori e comportamenti inumani nei loro confronti e la destinazione a durissimi lavori forzati in condizioni terribili. Arrivarono nei campi di prigionia con le divise estive e per i due anni di prigionia dovettero stare con quelle. Moltissimi morirono e molti altri, tornati in Patria dopo il ’45, morirono per le malattie contratte lì. Il 20 settembre serve a ricordare quella data e il loro sacrificio.
Ne diamo qui notizia anche con alcune immagini. Nel prossimo numero del Notiziario sarà presentato un ampio servizio sulla giornata.
Gli eredi degli IMI raccolti attorno al prefetto Fabrizia Triolo,al Presidente della Provincia Fabio Braglia. Al Comandante dell’Accademia Gen.D. Davide Svalabrin ed a numerosi sindaci dei Comuni da cui gli IMI erano originari.
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